"La Mano Divina" di Mirko Bettozzi
A Livio, con la speranza che un giorno sappia apprezzare, salvaguardare e condividere la Bellezza. Questa è la dedica con cui esordisce il componimento narrativo di Mirko Bettozzi, inizialmente concepito come saggio sulla storia dell’arte. Proprio di arte si parla diffusamente in quest’opera senza sconfinare nella erudizione, rendendola gradevole anche a chi non ha conoscenze in materia. Molteplici gli argomenti trattati e tutti di un certo spessore: l’arte come canale privilegiato di comunicazione fra l’uomo e Dio; la differenza fra creativo e artista; la mercificazione dell’arte; la deriva culturale delle nuove generazioni; la disoccupazione e l’assenza di prospettive; il razzismo; il sistema clientelare italiano che premia ignoranti e incapaci.
Con occhio attento e critico e cuore aperto e puro, Mirko Bettozzi ci guida per mano all’interno delle vicende di due immigrati, Farouk, pizzaiolo egiziano, e Samba, senegalese con la passione dell’arte, molto diversi fra di loro, ma legati dal sacro vincolo di un’amicizia sincera e disinteressata, tesoro sempre più raro in questa società. Come sincero è l’amore che lega Farouk all’italiana Anna, osteggiato dal padre di lei che mostra di preferire, per motivi razziali, un delinquente e stalker italiano al bravo ragazzo egiziano.
Pregiudizi che, purtroppo, si ripropongono anche nei confronti dell'africano Samba: il giovane viene guardato con stupore quando si scopre che è un raffinato critico d’arte, con il sogno di trasmettere ai suoi connazionali la passione per il patrimonio artistico italiano.
L’autore sa dare vita a figure indimenticabili come quella di Angelo che, a causa di vicende familiari sfortunate, non ha avuto la possibilità di studiare e lavora come custode a Roma, presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna, ma sa farsi rispettare per le conoscenze artistiche acquisite nell’esercizio della sua professione e nel settore gode di una certa credibilità.
Mirko Bettozzi, prima che uno scrittore, è un poeta che riesce a dotare di anima i suoi personaggi rendendoli meravigliosi nella loro umana semplicità e tale si conferma quando ci suggerisce fra le righe che se si ha passione e cuore prima o poi si ottiene il dovuto riconoscimento. La sua “Mano Divina” è una storia, delicata e originale, ricca di umanità e nozioni sull'arte.
Il suo lieto infonde speranza e il libro, nel suo insieme, è un autentico tributo alla Bellezza, presente ovunque e in chiunque per chi sa guardare con occhi puri il mondo.