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"Il Provocatore" di Susy e Massimo Tolomeo


“Il provocatore è pessimista, iroso, pigro, ansioso, disturbatore, opportunista, in poche parole, negativo. La sua malattia è contagiosa e si insinua come un tarlo nella mente, mediante il dubbio.” Per sconfiggerre il male occorre conoscerlo. “Il provocatore” di Susy e Massimo Tolomeo ci parla di Lucifero, ma anche dei modi per neutralizzarlo: il più efficace è la preghiera.

Quest’opera va indubbiamente controcorrente predicando valori come la rinuncia alle seduzioni della ricchezza: “Tutto nella vita è un dono. Dal ventre di nostra madre siamo usciti nudi.”

“Il provocatore” scritto a quattro mani dai fratelli Susy e Massimo Tolomeo è anche sicuramente un omaggio alla figura del loro padre, Mario, un eroe che non fa notizia, perché il bene non interessa ai media.

Ce ne sono tanti di eroi silenziosi, più di quanti non si pensi, ma non salgono, se non di rado, agli onori delle cronache, mentre, di continuo, ci giungono notizie di stragi, omicidi e nefandezze di ogni tipo che spingono le menti deboli all’emulazione, quando invece dovrebbero seguire l’esempio di chi, come Mario Tolomeo, opera il bene:

“Durante la seconda guerra mondiale la nave su cui era imbarcato, la Vittorio Veneto, è stata fatta affondare da un’improvvisa e violenta azione aerea nemica. Con l’aiuto di Dio, Mario è riuscito a trarre in salvo otto uomini. E mentre tra le fiamme li portava in salvo a nuoto, recitando il Padre nostro, chiedeva a Dio ad ogni salvataggio, di morire dopo averne salvato ancora un altro.”

(Da”Il provocatore” di Susy e Massimo Tolomeo)

“Il provocatore” è una voce cristallina, pura, in una realtà dominata da un’unica etica: quella dell’utile. Ci parla di valori universali: il rispetto dei tempi, in una società frenetica e consumistica, nella quale l’uomo vuole avere tutto subito; il perdono, in un mondo in cui vige la legge del taglione; l’importanza della famiglia, in controtendenza con l’egoismo che suggerisce alle coppie di rinunciare al proprio progetto di vita.

Il concetto cardine di questo saggio è il libero arbitrio dell’essere umano, che viene lasciato appunto libero di scegliere se schierarsi dalla parte del bene o del male:

“Egli (“Il provocatore”, ndr) odia profondamente il genere umano, che come sappiamo è fatto ad immagine e somiglianza divina, e vuole portare nel suo regno quante più anime è possibile. Lo fa travestendosi da agnello, e facendoci credere che il percorrere la sua strada, ci porterà ad essere felici. L’angelo nero opera attivamente senza pause, per far credere che il futuro ci appartenga. Sicché viviamo senza legami e senza amore, distraendo l’attenzione dalla bellezza del presente. Il male che non ci ama, vuole incatenarci. Siamo noi a decidere se essere liberi, oppure schiavi. L’universo è libertà, e se scegliamo di stare dalla sua parte, sia pure nell’ultimo istante della nostra vita, ci renderà liberi dalla schiavitù del peccato, dandoci l’eternità.”

Con rapide e vigorose pennellate, con stile incisivo e sicuro, Susy e Massimo Tolomeo danno vita a un libro che, a prescindere dall’essere o meno credenti, fa appello alla parte più nobile di ogni uomo, dando lustro a valori insostituibili e profondi, che non andrebbero mai dimenticati.

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