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"A un passo dal domani" di Federica Orsida





RECENSIONE


“A un passo dal domani” di Federica Orsida è un racconto che si legge nel giro di qualche ora e con piacere.

Lo stile è brillante; il ritmo narrativo, vivace.

L’autrice riesce a tratteggiare con efficacia i vari personaggi che lo popolano.

Ogni argomento, anche il più spinoso, viene trattato con delicatezza planando sugli aspetti negativi per lasciare aperto uno spiraglio di speranza.

La storia parte da una profonda ferita, da una morte (fisica e metaforica) che genera un nuovo inizio. Aria, la protagonista, subisce un aborto spontaneo. Nessuno dà peso al suo lutto e viene addirittura ritenuta responsabile dell’accaduto. Per questo abbandona la sua terra e i suoi affetti più cari per ricominciare da zero altrove… ma diamo uno sguardo alla trama:

Ricominciare. Non è facile, soprattutto per una donna adulta con alle spalle un passato colmo di dolore. Quello che ti bussa la notte e non ti fa dormire. La soluzione per Aria è lasciare il suo amato mare della Calabria e gettarsi nel caos di una metropoli (…)cominciare. Non è facile, soprattutto per una donna adulta con alle spalle un passato colmo di dolore. Quello che ti bussa. La Ad attenderla, nella Capitale, nonostante le sue resistenze, ci sarà un nuovo amore che inizierà come una favola, ma dovrà presto fare i conti con il passato di entrambi. Aria e Lucas, infatti, non sono due ragazzini. Le loro esistenze sono segnate da disillusioni e segreti e con questi, dopo l'ubriacatura iniziale, dovranno fare i conti. Con questi e con tanto altro ancora. Amor omia vincit, scriveva il poeta latino Virgilio. Riuscirà davvero il sentimento a superare ogni ostacolo?

Il racconto vanta una trama ben strutturata, insaporita da un tocco di suspense che non guasta affatto. A Federica Orsida vanno riconosciuti il dono della sintesi e la capacità di indagare con rara sensibilità l’animo umano.

L’amore, la famiglia, l’amicizia (Irene e Alice sono due amiche stupende per Aria, sempre vicine nel momento del bisogno, artefici anche di qualche gustoso siparietto che la penna di Federica Orsida ci regala) giocano un ruolo di tutto rispetto. Valori intramontabili che sicuramente l’autrice condivide. Lo si intuisce scorrendo le righe di “A un passo dal domani”.

Il titolo suggestivo lascia ben sperare dipingendo, nella fantasia dei lettori, rosei scenari. La storia narrata è soprattutto storia di una rinascita e di una maturazione. Non a caso, la scena finale mette a posto tutti i tasselli. Tramite essa, Federica Orsida, prima ancora che autrice, donna e madre, ci suggerisce come la felicità non possa essere piena se non si sciolgono i nodi del passato. Crescere è saper perdonare, perché anche chi più ci ama può commettere errori di valutazione.

Fra le righe di questo racconto si respira una grande umanità. La protagonista, Aria, dando prova di grande coraggio, in ogni sua azione, vince orgoglio, paure e resistenze, per andare incontro agli altri e alla vita.

Qual è il mio giudizio finale?

Non posso che consigliarvi questa storia ricca di sentimento e tesori dell’anima.


Nota a sfavore: i verbi si danno alla pazza gioia ignorando tempi e, a volte, anche modi. Errori che una rilettura più attenta avrebbe potuto evitare.


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