Esordisce con un abbrivio che potrebbe far pensare a un romanzo tinto di rosa, “La notte della tempesta” di Adele Rosazza. In realtà, si tratta di poliziesco molto ben congegnato che conduce il lettore più smaliziato fino al termine della narrazione, o quasi, senza che questi riesca a farsi un’idea dell’identità del colpevole. Le piste da battere alla ricerca del presunto assassino sono molteplici, i moventi i più disparati.
Le vicende si svolgono fra Milano e la provincia di Torino; il ritmo narrativo è serrato. Non manca l’analisi psicologica di alcuni personaggi.
Vi si parla di droga, sesso, affari poco limpidi, del volto ambiguo e ipocrita della provincia, dei pettegolezzi di paese, di violenza e di amore, di fragilità e invidie, di avidità e morte.
La figura della protagonista, Marina, è quella di una donna vulnerabile, con alle spalle un passato fatto di abusi, passata da un padre padrone a un marito violento e maschilista a un amante scaltro e altrettanto abusante, in una spirale di disillusioni e dolori che ne fanno, per certi versi, una vittima.
Eppure, come si scoprirà a mano a mano che la storia si dipana, la sua è una fragilità solo apparente. Saprà riconoscere gli errori commessi per disistima e smania di riscatto, e rinascere, come araba fenice, dalle sue ceneri, più forte e combattiva e soprattutto finalmente in grado di operare scelte sane e costruttive per la sua vita.
Il lettore viene indotto a riflettere sulla condizione femminile, sulle violenze di genere, sul peso che il passato esercita sulle scelte personali, ma lancia anche un messaggio di speranza e ci fa appassionare alle vicende di questa donna e dei personaggi che le ruotano intorno, tutti convincenti, ben tratteggiati, ricchi di vita.
“La notte della tempesta” è un poliziesco che si legge tutto d’un fiato, piacevolmente, perché provvisto della giusta dose di adrenalina e umanità. Mi ha lasciato il desiderio di leggere ancora di questa autrice, capace di farci riflettere sui vizi e le virtù dell’essere umano, sulle sue potenzialità e sui suoi lati oscuri.
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