Questo giallo, ambientato in Sardegna, ha come protagonista un maresciallo ultracinquantenne, Badas, che conduce le indagini sulla misteriosa scomparsa di un ristoratore e di suo figlio, il quattordicenne Efisio.
È Nicole, rispettivamente moglie e madre dei due scomparsi, a recarsi al commissariato per sporgere denuncia.
A partire da questo punto, si dipanano varie vicende, di cui l’autore Roberto Ebau riesce a muovere abilmente le fila, confondendo e depistando il lettore affinché non individui il colpevole.
Infatti, ciò che sembra non è, l’omicida si nasconde nell’ombra, e ha un movente molto forte per uccidere.
Come al solito, non voglio svelarvi più di tanto, quindi procederò direttamente a esaminare cosa che mi ha convinto di questo romanzo e cosa un po’ meno.
La trama è ben congegnata. Per quanto riguarda il personaggio dell’informatore scientifico, a volte si fa fatica a distinguere le sue visioni dalla realtà, ma è lui per primo a essere confuso al riguardo, quindi niente di anomalo.
Non giustificabili, invece, mi sono sembrati i molteplici scrupoli e rimorsi di coscienza di Bainzu, bandito pluriomicida. Avvezzo a uccidere, perché mai dovrebbe tormentarsi tanto per un omicidio colposo? Sì, è vero, l’uomo ha trascorso tanti anni in carcere, per scontare i suoi crimini, ma questo non implica necessariamente che si sia ravveduto, e comunque, in questo caso, ne mancherebbe un pezzo: l’autore avrebbe omesso il passaggio relativo alla sua redenzione.
Ancora di meno, a essere sincera, mi trovano d’accordo le attenuanti che l’autore fornisce a Bainzu in rapporto al banditismo, frutto di miseria, strada per così dire obbligata per chi vive in determinate zone e versa in condizioni di precarietà, ma, pure questa volta, l'autore non fornisce spiegazioni: com'è che adesso, a pena scontata, senza essersi trasferito altrove, l’ex bandito riesce a condurre una vita onesta?
Passando invece a ciò che mi ha convinto, di questo libro ho apprezzato diversi aspetti: Efisio e la sua capacità di perdonare; la descrizione delle ambientazioni; la caratterizzazione dei personaggi in relazione alle loro passioni; le umane debolezze del maresciallo; il rapporto goliardico con i suoi colleghi… e, ancora, lo stile scorrevole dell’autore, la sua padronanza della lingua italiana e il finale che, ovviamente, non vi svelerò.
Da leggere.
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