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Una banda d'amici e un colpo perfetto, nell'ultimo romanzo di Maurizio Mos

  • Immagine del redattore: Daisy Raisi
    Daisy Raisi
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min


Descrizione


Un furto perfetto, un piano che sfida il destino… e una capitana determinata a fare giustizia. In una piccola banca, il denaro nero di imprenditori e commercianti giace nascosto, pronto per essere inviato nei paradisi fiscali. Quattro fiscalisti, maestri nel gioco dell’occultamento, custodiscono milioni di euro nelle cassette di sicurezza, ignari che qualcuno sta osservando da lontano. Max e i suoi amici, un gruppo di ladri esperti, hanno scoperto l’affare e pianificano il colpo del secolo: un furto in grande stile, calcolato al secondo, per impossessarsi di un tesoro nascosto, sotto il naso delle autorità. Ma i loro piani si incroceranno con quelli di una capitana della Guardia di Finanza, Anna Bonfanti. Decisa a riscattarsi e a scoprire la verità, dovrà lottare contro i poteri che la ostacolano, ma anche con i suoi stessi demoni. Ma chi avrà la meglio? E a quale prezzo? Un thriller dove il confine tra giustizia e crimine è più sottile di quanto sembri


Ho imparato a conoscere Max e la sua banda grazie a un precedente libro Quella maledetta rapina, di questo bravo e prolifico autore ligure e mi sono affezionata in particolar modo a Max che si distingue per cultura, generosità e buon gusto. Non nego che mi abbia fatto piacere ritrovare in questa storia i suoi partners in crime: Carlo, lo scassinatore, Fausto, l'autista, Giuseppe, il falsario, Marco, il duro, Sam, il tuttofare, non per le loro doti delinquenziali, intendiamoci bene, ma per l'amicizia inossidabile che li lega.

Un buon lavoro, sopra tutte, ha un'enorme qualità: è, per buona parte, un brillante diario criminale, che permette al lettore di assistere all'ideazione e messa a punto di un colpo, venendo a conoscenza di tutti i dettagli relativi alla sua pianificazione e successiva esecuzione, rimanendo con il fiato sospeso, per la lotta contro il tempo ingaggiata dalla banda, e per la rocambolesca fuga finale sui tetti, sotto una pioggia che non perdona. "Mezzo chilometro di corsa, con ostacoli alti uno o due metri, zaini pesantissimi, borsa degli attrezzi, borsa del pc e sacchetti di soldi".

Riuscirà la banda a farla in barba a fiscalisti e bancari corrotti? Chissà! E per la bella e in gamba Anna Bonfanti, capitana della Guardia di Finanza, ci sarà finalmente giustizia, in un ambiente maschilista e, in parte, corrotto, dove colleghi e superiori sperano di vederla fallire?

Una cosa è certa: Maurizio Mos ha il potere di farci rimanere con il fiato sospeso.

Anche in questo suo thriller, sono l'ambizione, il materialismo, l'avidità e la corruzione a farla da padroni. Solo Max e la sua banda hanno un codice morale e non si tradirebbero mai, per niente al mondo. Per il resto, la corruzione dilaga in ogni ambito, nemmeno i legami di sangue costituiscono un deterrente e c'è chi non esita perfino a uccidere per avere più denaro.

A sorpresa, Mos riesce a ritagliare uno spazio pure per la scintilla che scocca fra Max, figura carismatica della banda e Anna, capitana della Guardia di Finanza: un'attrazione contrastata, un amore difficile da vivere, per ovvie ragione. Nel tratteggiarne le dinamiche l'autore dà prova di grande delicatezza, di rispetto per i moti del cuore.

Che dire di più?

A questo punto, non vi resta che leggerlo:

 
 
 

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